Internet la grande rete ha cambiato il nostro modo di vivere, tra passato, presente e futuro.

Sono trascorsi più di 20 anni dall’avvento di internet a oggi ma sembrano essere passati secoli da quando cercavamo informazioni su en carta, o inserivamo il floppy disc per salvare dati, o eravamo abituati ad attendere 1 minuto per l’avvio di una pagina web.

Nel 1996 trascorrevamo poche ore al mese davanti al computer, oggi in media si trascorrono circa ventisette ore al mese su internet.

È cambiato notevolmente il nostro modo di approcciarci al mondo, la nostra percezione visiva, della memoria, del ragionamento logico e operativo.
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Internet la grande rete.

Internet la grande rete.

L’utilizzo di internet ha modificato per sempre il nostro modo di relazionarci con il modno e il modo attraverso il quale elaboriamo le informazioni. Le nostre menti sono sincronizzate all’avvio di procedimenti automatizzati e logici. L’infrastruttura di internet si è espansa a macchia d’olio in tutto il mondo e oggi non c’è famiglia senza pc.

Nel 1996 acquistavamo giornali, quotidiani e mensili per avere informazioni di cronaca o di carattere politico, oggi chiunque può scrivere o informarsi in maniera superficiale sul web. Nel 1996 internet era uno strumento di nicchia, non accessibile a tutte le famiglie.
Leggi anche: Con il primo Macintosh nel 1984 Steve Jobs iniziò una vera e propria rivoluzione culturale.
Di fronte a questo cambiamento, il passato ci sembra un universo estraneo, antisociale, dove il computer rappresentava un mezzo per estraniarsi dal mondo e rintanarsi nella propria realtà. Oggi le piattaforme virtuali dei social, mettono a nudo ogni abitudine di vita, passione, professione, mimetizzando l’intelligenza con la condivisione. 

Internet ha cambiato il nostro modo di vivere e di comunicare con il mondo attraverso una serie di procedure automatizzate in grado di rendere più semplice la nostra vita. Si, perché acquistiamo sempre meno cd, usciamo sempre meno preferendo gli acquisti online, cerchiamo molto meno informazioni sugli elenchi a scapito di notizie online, non usiamo più cartine geografiche per spostarci, ma ci muoviamo con il navigatore, non comunichiamo più con le persone ma attraverso il web.

Sebbene il web 2.0 sia una nuova dimensione sociale rivoluzionaria e apra nuovi scenari basati sulla condivisione e su una nuova dimensione sociale, l’autenticità dei rapporti umani e della vecchia arte dell’arrangiarsi con gli strumenti che si trovavano, ci manca molto.



Internet oggi: crescere per diventare "invisibile"

Fotografare Internet attraverso i numeri potrebbe oggi non avere più molto senso. I numeri quando si parla di tecnologia servono a descriverci un fenomeno in mutamento, in crescita. E Internet ormai non è più un “fenomeno” legato esclusivamente allo sviluppo tecnologico. La Rete è già l’infrastruttura di comunicazione planetaria.

I numeri possono allora aiutarci a capire cosa questo possa significare domani e cosa ha significato ieri, quando Internet ha cominciato la sua inarrestabile corsa per diventare l’elemento che tutto collegherà. Raccontarla oggi quindi vuol dire cominciare a disegnarne l’“invisibilità”, quel processo che quando avviene decreta che una tecnologia è parte integrante delle nostre vite e nel quale i numeri non sono più l’espressione principale del suo valore tecnologico. Può essere una “invisibilità” fisica, come ad esempio accadde per la Rete Elettrica che, quando era agli inizi della sua storia, non solo faceva notizia perché a ogni nuova installazione la cosa veniva celebrata come un evento epocale dai giornali.

Ma era decisamente “visibile” perché in tanti paesini e città della nostra penisola i fili che portavano la corrente in casa sporgevano dalle finestre e passavano sopra le teste di chi passeggiava, diventando vera e propria componente dell’arredo urbano. Oggi noi non “vediamo” la corrente elettrica arrivare nelle nostre case. Ma l’“invisibilità” può essere anche un fatto legato alla nostra percezione.

Il frigorifero non è invisibile fisicamente, ma non lo percepiamo più come una “tecnologia”. Così il telefono di casa, il forno e mille altre cose che invece sono frutto di una crescita tecnologica fondamentale. E di grandi cambiamenti nelle nostre vite. Pensate solo a quanto il frigorifero ha cambiato per la nostra alimentazione e la nostra salute.

Ecco allora che Internet si sta avviando alla fase dell’“invisibilità”, quella in cui non sarà più un’azione da specialista o da esperto la connessione a Internet, come era ai primordi, ma un’azione di assoluta normalità, come lo è telefonare.

Internet ieri: crescere per reggere l’urto.

In questo contesto quindi i numeri di oggi cominciano ad avere prevalentemente valore statistico. Può diventare interessante confontarli con quelli di ieri e capire quali potranno diventare domani. Oggi, come ci dice il 39° Rapporto Censis (trovate molti dati dal Rapporto su questo articolo di Repubblica.it, ci sono 20 milioni di Internauti (termine un po’ buffo: quelli con il cellulare sono “telefonauti”?), dei quali 10.200.000 vivono già nel mondo digitale in modo maturo e quasi altrettanti utilizzano Internet come semplice “commodity” (posta elettronica e poco altro).
Internet la grande rete ha cambiato il nostro modo di vivere, tra passato, presente e futuro.Twitta
Ovviamente nei primi anni il problema fondamentale era collegare le persone. Infatti, ad esempio, nel 1997 la Rete cresceva a livello mondiale dal punto di vista dell’infrastruttura (cablaggi, server, collegamenti, tutto quello che serviva per arrivare fino a casa nostra e nei nostri uffici) del 300% all’anno, numero impressionante.

Pensate se la Rete Stradale o quella Ferroviaria crescessero di 3 volte ogni anno. Ma il problema di allora era che ancora più impressionante era la crescita della popolazione che si connetteva. Era infatti del 400% all’anno.

Questo voleva dire che pur crescendo di tre volte all’anno l’infrastruttura, il livello medio della qualità delle connessioni peggiorava. Per cui il primo problema era far connettere le persone, e reggere l’urto della loro crescita numerica. Tenete conto che nel 1997 erano stimate in Italia circa 700.000 connessioni a Internet.

Internet domani: crescere per interconnettere tutto.

E domani? Il dato più interessante è nella quantità di chip oggi esistenti nel pianeta. Considerando che 60 anni fa c’era un solo computer sulla Terra, il fatto che oggi ci siano circa 10 miliardi di chip fa già una enorme impressione. Chip ci sono in tante cose, dalle auto agli aerei, dai frigoriferi ai pc (ovviamente). Ma non tutti sono connessi o potenzialmente collegabili a Internet. Tra dieci anni i chip attivi saranno circa 200 miliardi. Tutti connessi o potenzialmente collegabili a Internet. Vorrà dire che attraverso un oggetto che portiamo in tasca o abbiamo sulla scrivania, potremo potenzialmente accedere a 200 miliardi di oggetti o di connessioni possibili.

Non sarà ovviamente così, perché i chip saranno anche nelle magliette capaci di avere come immagine un filmato al posto di una scritta o di una foto, o negli occhiali da vista che avranno lo zoom e la visione notturna (smart clothes e smart glasses: magliette e occhiali intelligenti. Sempre difficile capire perché a cose “stupide” come i computer bisogna conferire il dono dell’intelligenza). E nel 2009 verranno superati i tre miliardi di cellulari, che vorrà dire tre miliardi di persone potenzialmente interconnesse.

E, nel 2013, 200 canali televisivi via Internet arriveranno sui nostri cellulari. A consentire ciò ci penserà la Banda Larga prima e la Ultralarga poi. E tutto questo tra dieci anni passerà attraverso l’infrastruttura invisibile di Internet. Insieme a molto altro. Proprio in questa incredibile rivoluzione dell’“interconnessione globale” sta il più grande impatto nella storia dell’uomo della prima “era” di Internet, la “Rete delle reti”. La seconda “era” sarà probabilmente ancora più forte: quella della migrazione del sapere globale sulla Rete, la “Rivoluzione digitale della conoscenza”, la “knowledge revolution” digitale. Ma questa è un’altra storia, ancora da scrivere in gran parte.

Più di duemila anni fa, Eraclito diceva che è impossibile bagnarsi due volte nella medesima acqua di un fiume: ogni istante non è mai uguale all’altro e noi non siamo mai gli stessi anche solo da un istante a qiello successivo.

Tutto cambia anche se non sempre riusciamo a percepire questo continuo cambiamento. Ogni tanto però è doveroso fermarsi, fare mente locale, ed osservare l’evoluzione avvenuta nel corso degli anni, magari osservando un mezzo in rapido mutamento: il Web.



E’ in quest’ottica che andrebbe letta questa interessante infografica…

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