Vantaggi e svantaggi del software libero.

Nel 1983, Richard Stallman lanciò il progetto GNU, al fine di scrivere un sistema operativo completo libero dalle costrizioni sull'uso del suo codice sorgente.

Un'occasione particolare spinse Stallman a iniziare il progetto, ossia un caso in cui una stampante non funzionava e gli utenti non potevano risolvere il problema poiché il codice sorgente non era aperto.

La spinta finale alla filosofia GNU e il suo manifesto fu uno scontro tra Stallman e la Symbolic Inc. riguardante l'accesso di Stallman ai cambiamenti che la Symbolic aveva apportato a un programma scritto da lui.

Subito dopo il lancio del progetto GNU, Stallman coniò il termine "software libero" e fondò la Free Software Foundation per promuoverne il concetto, e una definizione di software libero fu definitivamente pubblicata nel Febbraio dell'86.

Nel 1989 fu pubblicata la prima versione della GNU General Public License. Una versione aggiornata fu pubblicata nel 1991.

Nel 1989, inoltre, alcuni sviluppatori del progetto GNU fondarono l'azienda Cygnus Solutions.

Il kernel del progetto GNU, in seguito chiamato "GNU Hurd", fu continuamente rimandato, ma molti altri componenti del sistema operativo furono rilasciati nel 1991. Primo fra tutti, lo GNU Compiler Collection, che divenne leader del mercato nel suo campo.

Vantaggi per l'utente finale:
  • il software può essere studiato, consentendo la diffusione della conoscenza;
  • con le dovute conoscenze, il software può essere verificato, soprattutto quando si utilizza in ambiti critici dal punto di vista della sicurezza (pubblica amministrazione e difesa);
  • il software può essere modificato per adattarlo alle proprie esigenze;
  • la concorrenza mette a disposizione il software a costi inferiori;
  • la concorrenza consente di scegliere liberamente il fornitore;
  • le libertà offerte dal software libero eliminano i problemi burocratici legati all'installazione del software negli elaboratori, consentendo la copia e la ridistribuzione.
Vantaggi per chi lo produce:
  • la produzione di software richiede la disponibilità di altro software (per esempio i compilatori e le librerie standard); così, la produzione di software libero parte avvantaggiato dalla disponibilità del software libero già esistente, senza i costi iniziali che altrimenti dovrebbero essere sostenuti per l'acquisizione dei diritti necessari, riducendo di conseguenza i tempi per lo sviluppo;
  • la produzione di software libero pone l'accento sulle persone che scrivono il codice e non su un marchio particolare;
Svantaggi per l'utente finale:
  • il software libero richiede una maggiore consapevolezza sul piano informatico;
  • il software libero richiede una maggiore consapevolezza sul funzionamento del singolo prodotto software e sull'organizzazione del sistema operativo;
  • l'utente deve fare le proprie scelte e seguirne la strada (se non ne è in grado, deve affidarsi a personale competente di sua fiducia).
Svantaggi per chi lo produce:
  • il software libero non consente di mantenere una posizione privilegiata nel mercato;
  • i margini di reddito sono ridotti, per l'assenza delle «rendite di posizione».
Conseguenze per la società:
  • non è più necessario scrivere la stessa cosa due volte, se non per migliorarla;
  • i formati dei dati tendono a essere più compatibili, escludendo in particolare tutto ciò che è vincolato da brevetti;
  • la compatibilità e la standardizzazione diventano esigenze primarie di chi produce il software;
  • l'investimento di denaro pubblico per la produzione di software libero si traduce in un risultato che rimane a disposizione della società, sia come programma finito, sia come codice che può essere riutilizzato;
  • si valorizza la persona umana;
  • il software libero contribuisce a diffondere una cultura informatica a disposizione di tutti;
  • viene favorito lo sviluppo di aziende di piccole dimensioni, con competenza locale, perché il reddito prodotto con il software libero deriva principalmente dall'assistenza ai clienti.



Leggi sul Software Libero in Italia.

Toscana.
Il 21 gennaio 2003 all'interno della Legge Regionale su Promozione dell'Amministrazione elettronica e della società dell'informazione e della conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della "Rete telematica regionale Toscana" è stato introdotto fra i criteri guida l'utilizzazione di standard aperti e l'utilizzo preferenziale di software a sorgente aperto.

Umbria.
Secondo la Legge Regionale n. 11 del 25 luglio 2006, Norme in materia di pluralismo informatico sulla adozione e la diffusione del software a sorgente aperto e sulla portabilità dei documenti informatici nell'amministrazione regionale, gli uffici pubblici della Regione Umbria devono adottare software libero per produrre documenti e servizi, in modo tale da garantirne un accesso senza ostacoli da parte dei cittadini.

Veneto.
Il 14 novembre 2008 Il consiglio regionale del Veneto ha approvato la legge regionale n. 19 Norme in materia di pluralismo informatico, diffusione del riuso e adozione di formati per documenti digitali aperti e standard nella società dell'informazione del Veneto.


Piemonte.
Il consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge regionale n. 9 del 26 marzo 2009 Norme in materia di pluralismo informatico, sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella pubblica amministrazione.

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