Un pinguino nel computer: La storia e l'evoluzione di Linux

La storia e l'evoluzione del sistema operativo che si pone come alternativa al modo di utilizzare il PC, introducendo un nuovo concetto di software libero.

Negli ultimi tempi, si fa un gran parlare di Linux.

Vuoi per le in­sistenti pubblicità denigrato­rie della Microsoft, che cerca in que­sto modo di minare alle basi il suo te­mibile concorrente, vuoi perché sono sempre di più gli utenti entusiasti che hanno installato sul proprio PC il nuo­vo sistema operativo, sta di fatto che Linux è entrato prepotentemente nel­la vita di chiunque utilizzi un compu­ter.

In Rete sono sempre di più i siti, i newsgroup e i canali di chat che ne parlano, nel bene e nel male.

Un mondo pieno di libertà!
Linux è il principale rappresentante di quel movimento per il software libero contrario ai concetti di diritto e "pro­prietà" intellettuale che regolano lo sviluppo e lo scambio di software. Proprio per la loro adesione a questo movimento culturale, i "pinguini" (co­sì vengono simpaticamente chiamati gli utenti Linux) vengono erronea­mente identificati con la figura del-l'hacker e del craker, pronti a violare e superare le protezioni dei software commerciali. In realtà, Linux e gli altri software liberi sono il risultato del la­voro di molti appassionati e program­matori che hanno deciso di condivi­dere le loro creazioni apertamente, af­finchè tutti possano trame vantaggio.

C'era una volta...
Per conoscere meglio la storia di Li­nux, bisogna risalire al "lontano" (informaticamente parlando) 1969, quando alcuni programmatori dei Bell Laboratories scrissero la prima versione del sistema operativo Unics ("Uniplex Information and Compuring System"), derivato dal'aDora diffuso Mul-tics, che divenne subito famoso come Unix. Da subito, fu possibile acquistare, ad un prez­zo irrisorio, i nastri magnetici sui quali era me­morizzato il sistema operativo. Gli utenti pote­vano quindi modificare il codice sorgente del software, personalizzando e migliorando il si­stema sulla base delle loro effettive necessità.

La popolarità di Unix cresceva a vista d'occhio. Alla fine degli anni '70 la compagnia telefonica americana AT&T ne acquistò i diritti e gli diede il nome di AT&T UNIX (il nome delle versioni commerciali del sistema, da allora, furono scritte sempre a lettere maiuscole), mettendo­lo in commercio ad un prezzo molto elevato ring System"), derivato dal'aDora diffuso Mul-tics, che divenne subito famoso come Unix. Da subito, fu possibile acquistare, ad un prez­zo irrisorio, i nastri magnetici sui quali era me­morizzato il sistema operativo. Gli utenti pote­vano quindi modificare il codice sorgente del software, personalizzando e migliorando il si­stema sulla base delle loro effettive necessità. La popolarità di Unix cresceva a vista d'occhio. Alla fine degli anni '70 la compagnia telefonica americana AT&T ne acquistò i diritti e gli diede il nome di AT&T UNIX (il nome delle versioni commerciali del sistema, da allora, furono scritte sempre a lettere maiuscole), mettendo­lo in commercio ad un prezzo molto elevato.

"La licenza GPL consente a chiunque di copiare, modificare e distribuire qualsiasi software "



E, soprattutto, non fu più possibile modificar­ne il codice e condividerne con altri program­matori le varie migliorie. Nel 1984, grazie alle intuizioni di Richard Stallman, un ricercatore del Massachusetts Institue of Technology di Cambridge nacque il progetto GNU (un acronimo di GNU's Not Unix, cioè, letteralmente, il sistema GNU non è Unix). Per sostenere la sua idea Stallman fondò un movimento per il software libero, con lo scopo di divulgare e far conoscere la licenza GPL (General Public License) che accompagnava i software liberi.

Conosciuta anche comoe "copyleft" (licenza di copia), la GPL consente di copiare op modificare qualsiasi software rilasciato nel rispetto dei termini stabiliti, a condizione che tutti i deri­vati vengano rilasciati sulla base dei medesimi termini. È bene precisare, a questo punto, che software libero non significa necessariamente gratuito. Un software del genere può avere un suo costo, ma ognuno è libero di condividerne le copie con altri, modificarlo ed esaminarne il codice sorgente per comprenderne il funzio­namento. Nei primi Anni Novanta, lo studente Linus Torvalds apportò modifiche al codice di Minix, una versione ridotta di Unix. Linus pubblicò il suo lavoro sulle BBS (i prototipi de­gli attuali newsgroup) e, per sottolineare la di­scendenza da Minix, chiamò la sua creatura Linux e la pubblicò sotto licenza GNU GPL. Li­nux poteva quindi essere liberamente utilizza­to e modificato da chiunque.

Tanti Linux, un solo Linux
Linux fu sviluppato, originariamente, come si­stema operativo adatto per i server. Negli anni in cui conobbe il successo anche Windows, di­ventò indispensabile sviluppare interfacce grafiche e software che potessero permettere alla gran massa di utenti PC di avvicinarsi al nuovo sistema operativo. Intorno a Linux è na­ta così una comunità di sviluppatori ed appas­sionati che ha portato ben presto al rilascio di software che non hanno nulla da invidiare alle più blasonate applicazioni commerciali (su tutte Mozilla, Open Office o Gimp). Cioè che più disorienta l'utente nell'aproccio al nuovo sistema operativo è la presenza di tante "versioni" di Linux. Precisiamo subito che Linux è uno solo, sviluppato ancora da Linus Torvalds e funzionante da riga di comando.

Esi­stono, poi, delle distribuzioni ovvero delle rac­colte di programmi già configurati in modo da integrarsi tra di loro e corredati da tool che ne facilitano l'installazione e la gestione. Ad oggi si contano centinaia di distribuzioni, alcune funzionanti direttamente da CD, senza dover­le necessariamente installare sull'hard disk: sono le cosiddette Live Distro CD. Per capire quanto software giri sotto Linux, basti pensare che l'ultima versione della Mandrake, libera­mente scaricabile dal sito del produttore, con­ta ben tre CD di applicazioni utilizzabili senza nessuna limitazione. Tutte le distribuzioni so­no poi personalizzate con dei Window Mana­ger che rendono più piacevole l'utilizzo del si­stema operativo e facilitano operazioni come la creazione di una cartella, la cancellazione di un file, l'ascolto di brani musicali e tutte le al­tre attività che tipicamente svolgiamo con il PC. Window Manager come KDE o Gnome rendono indolore il passaggio al nuovo siste­ma operativo, anche all'utente meno esperto.

"Le distribuzioni Linux sonoraccolte di software già configurati per facilitarne l'installazione e la gestione"

Ma la vera forza di Linux risiede proprio nella sua licenza GPL. Il fatto che tutti possano ac­cedere al codice delle applicazioni, permette di avere software sempre aggiornati, con una sicurezza "a prova di bomba". Ogni rilascio di una versione di un software viene analizzato da centinaia di programmatori: diventa, quin­di, praticamente impossibile nascondere tra le righe di codice un virus, uno spyware, un trojan o comunque righe di codice dannoso.

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Linux o Windows?
Scegliere di utilizzare un sistema operativo piuttosto che un altro dipende da scelte per­sonali e dalla presenza di applicazioni utilizza­bili per i nostri scopi. Di sicuro, Linux è ormai pronto per un utilizzo quotidiano del PC. Ascoltare musica, guardare un video e control­lare la posta non sono più un problema. E poi, allargare lo sguardo su ciò che ci circonda, non può che farci bene

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