Guasti negli hardisk: come recuperare i dati e isolare i settori danneggiati del disco, parte terza

ERRORE NEL FORMATTARE IL DISCO RIGIDO
Se durante il processo di cancellazione di una partizione appaiono delle legende con il messaggio in cui sta tentando di recuperare le unità d'assegnazione o meglio la cancellazione si ferma, si tratta dei settori fisici dell'unità danneggiati.

Si raccomanda in questi casi di usare il software che ha ogni produttore per realizzare i controlli e formattazione a basso livello.

Si deve effettuare un Low Level Format, anche chiamato Zero Fill Drive, per pulire e ristabilire i clusters danneggiati del disco rigido, con la seguente perdita totale delle informazioni. Se nell'unità esistono altre partizioni con informazioni importanti, si deve realizzare una copia di sicurezza perchè con questa formattazione si perderanno anche le partizioni.



Entrando nel menù Utilities negli strumenti MaxBlast, disponiamo di utili funzioni per i dischi di marca Maxtor.



Nel seguente passo, ci viene notificato che tutte le informazioni del disco saranno eliminato definitivamente.



Una volta confermata l'avvertenza, comincia il processo di formattazione a basso livello.

IL DISCO RIGIDO NON PUO' AVVIARSI
E' un problema molto comune e può generarsi per diversi fattori, dai problemi di configurazione nel BIOS ai problemi logici nel disco.

BIOS Setup: dobbiamo controllare la configurazione dei seguenti parametri del bios setup:

-Sequenza d'avvio: assicurarsi che il disco rigido sia incluso tra i dispositivi di avvio. Per scartare questi tipi d'errori, configurare l'opzione di Boot from other devices in Enabled.

-Disco rigido mal rilevato o con i parametri definiti dall'utente in forma errata: per risolvere, forzare la rilevazione delle unità disco rigido.

-Batteria bassa: i dati del BIOS, immagazzinati nella memoria CMOS RAM, possono perdersi o modificarsi se la batteria della scheda madre si sta esaurendo. I parametri CHS o LBA del disco possono essersi modificati e il disco rigido nel tentare l'avvio, cerca il settore di boot in una
posizione sbagliata. Misurare il valore di tensione della batteria e procedere alla sua sostituzione se è scarica. Supponendo che il BIOS riconosce correttamente il disco ed è incluso dentro la sequenza d'avvio, continuare con queste considerazioni.

Iniziare con un disco d'avvio che supporti il sistema di archiviazione con la quale fu formattata la partizione che non può avviarsi (sia FAT32 o NTFS), per controllare se il disco contiene i dati e ha perso solamente l'informazione logica necessaria per avviarsi, o se direttamente non si
avvia perchè ha perso tutta l'informazione contenuta.

Se l'unità possiede i dati intatti, procedere con questi passi:

-PARTIZIONE ATTIVA: tutto il disco rigido non può avviarsi se non ha una partizione marcata come attiva. In questo caso dobbiamo utilizzare qualche software per maneggiare partizioni, come fdisk, partdisk o meglio, software specifico per partizioni come Partition Magic.



Norton Partition Magic 8 nella versione avviabile, uno dei migliori per amministrare partizioni.
-REGISTRO DI AVVIO MASTER: può essere che questo settore del disco si sia perso o modificato. E' facilmente risolvibile, con diversi strumenti:

fdisk /mbr (disco avvio di Windows 9x)
fixmbr (console di ripristino del cdrom di Windows 2000/XP)
Dischi con utilities dei produttori

-SETTORE D'AVVIO: può essersi perso o essere corrotto. In ambo i casi dobbiamo ristabilirlo mediante i metodi interiormente descritti:
Comando sys, incluso nel disco d'avvio delle piattaforme Windows 9x
Eseguendo il comando fixboot dalle console di recupero di Windows 2000/XP


In caso che il disco non possieda dati, partizioni o formattazioni, dovuto a una variazione di tensione, virus o difetto nell'unità, dobbiamo utilizzare qualche strumento per recuperare le partizioni, come Norton Disk Doctor, con il parametro rebuild:

ndd /rebuild

Questo strumento è incluso nei pacchetti Norton Utilities e Norton System Works. Si può anche impiegare qualche utilità specifica per recuperare dati cancellati, come RecoveryExpert o EasyRecovery, Ontrack.

Può essere anche che la partizione sia corrotta o il sistema di archiviazione a sofferto variazioni. Verificare i seguenti aspetti:
-ALIMENTATORE IN BUONO STATO
-OVERCLOCKING AL PROCESSORE O ALLA MEMORIA RAM
-MODULO DI MEMORIA RAM DIFETTOSO


CLUSTER
Un cluster o unità di assegnazione è un gruppo di settori (da 512 byte cada uno) che formano un gruppo di grandezza che variano dipendendo dalla capacità totale del disco. Dal FAT16 all'NTFS hanno diminuito di grandezza i cluster nella struttura logica, per approfittare in maniera
ottima l'uso dei dischi rigidi.


NTFS
Sviluppato per il suo utilizzo nel sistema operativo Windows NT, l'NTFS è il sistema di archiviazione più usato attualmente. Permette l'uso di files molto grandi e può amministrare partizioni molto grandi. E' nato con Windows NT 3.5 e si utilizza in sistemi come Windows 2000, XP e 2003. E' incompatibile con gli altri sistemi di archiviazione Microsoft.


FAT32
Sistema di archiviazione creato da Microsoft per rimpiazzare l'anteriore FAT16 e le sue limitazioni, come la grandezza massima di partizione 2GB.

Si introdusse con l'uscita di Windows 95 OSR2, nell'anno 1997 e viene ancora utilizzato nelle versioni più moderne di Windows 9x come Millennium Edition.


IL SISTEMA OPERATIVO NON SI AVVIA E MOSTRA UN ERRORE DEL DISCO
Ci potrebbe essere un settore difettoso nell'unità o problemi nel disco. Eseguire Norton Disk Doctor per conoscere la quantità dei settori danneggiati. Non è raccomandabile utilizzare unità con vari settori difettosi perchè potrebbe condurre alla perdita completa dei dati in questione di tempo. Si consiglia il salvataggio delle informazioni e la sostituzione dell'unità.


IL DISCO INFORMA CHE NON HA PIU' SPAZIO LIBERO, MA IN REALTA' C'E' SPAZIO
Difetto tipico che si risolve semplicemente eseguendo ScanDisk o chkdsk per correggerlo.


HO INSTALLATO UN DISCO RIGIDO NUOVO, APPENA COMPRATO, MA WINDOWS XP NON LO RILEVA
In realtà dobbiamo assicurarci se ha rilevato la nuova unità, entrando nel pannello di controllo, sistema, hardware, amministratore dispositivi, unità disco. Se la nuova unità figura nella lista ma non figura nelle risorse del computer, è dovuto che essendo nuovo, non possiede partizioni. Può essere creata entrando nell'amministrazione dischi, avvio, esegui e scrivere diskmgmt.msc e invio.

E appariranno le liste delle unità fisiche. Dobbiamo fare un click destro nell'unità fisica che abbiamo appena installato e selezionare la funzione Abilitare del menù per accedere al programma. Una volta abilitata l'unità, possiamo creare le partizioni e formattarle.


PROBLEMI RELAZIONATI CON LA CAPACITA'
L'ampiamente utilizzato metodo CHS (Cylinder/Head/Sector) per accedere ad una posizione specifica in un unità disco, si è impiegata per anni. Questo sistema trova un dato immagazzinato nel disco rigido grazie la conoscenza della sua posizione mediante la tabella di assegnazione files (in forma logica) per accedere a cada cilindro, testina, e settore fisico dove sono posizionati i dati ai quali vogliamo accedere. In molte occasioni, i dischi rigidi moderni non sono rilevati in pc vecchi, o meglio, sono rilevati però la loro capacità è ridotta. Queste sono limitazioni imposte per incompatibilità tra le unità disco e il BIOS. Ci sono certe barriere o limitazioni che si sono risolte grazie a nuovi metodi di organizzazione della struttura logica.

Una delle limitazioni più popolari e problematiche che hanno avuto i dischi rigidi, fu la famosa barriera dei 504 MB, anche se prima ci furono altri di minor capacità. Questa limitazione imposta dal BIOS dei vecchi pc si doveva all'interfaccia d'accesso al disco che il proprio BIOS possedeva, conosciuta come Int13h, o Interrupt 13.

Al principio degli anni 90, il BIOS impiegava questo metodo per accedere al disco, sia per realizzare le letture che le scritture e la formattazione. La limitazione che imponeva la Int13, radicava nella disposizione di 20bit per amministrare geometria delle unità:

10bit per la quantità dei cilindri. 2 10 = 1024 cilindri
4bit per la quantità di testine. 2 4 = 16 testine
6bit per la quantità dei settori. 2 6= 63 settori (il settore 0 non si conta)

Quindi, 1024 x 16 x 63 = 1.032.192 settori.

Cada settore possiede 512 byte, quindi:

1.032.192 x 512 byte = 528.482.304 byte

Che all'essere diviso per 1024 byte, il risultato si esprime in MB: 504 MB. Limite che avevano i BIOS delle schede madri 386 o 486.

Dopo, s'implementò l'Extended CHS o Large Mode, che offriva 24 bit per la gometria del disco rigido. Aggiungendo 4 bit in più per la quantità massima di testine.

Si è arrivati a superare questo limite raggiungendone uno nuovo, inserito in 8 GB. Limite che appariva nel BIOS della scheda madre 486 o Pentium base.


Etichetta di un disco rigido dove si indica la capacità, la quantità dei settori LBA e la configurazione dei jumper.

Di forma similare al Large Mode, opera il metodo LBA (Logical Block Addressing), un sistema di traduzione dei settori del classico metodo CHS in uno nuovo, nel quale i settori sono numerati.
Quando il modo LBA è abilitato nel BIOS, si attiva questa traduzione nel quale i settori sono assegnati come 1,2,3,4...fino all'ultimo disponibile nell'unità disco.

Un'altra famosa limitazione di capacità appare nei 32 GB, vediamo la seguente tabella con i valori supportati dal BIOS e l'unità disco e i valori massimi che hanno in comune:

VALORI GENERALMENTE SUPPORTATI DAL BIOS:


BIOS DISCO LIMITE MASSIMO
Cilindri massimi 1024 65536 65536
Testine massime 256 16
16
Settori massimi 63 256 63
Capacità massima 8 GB 128 GB
32 GB

Dipendendo dal caso, può bastare un aggiornamento del BIOS. Nel caso non ci siano aggiornamenti del firmware disponibili per il modello della scheda madre che necessitiamo modernizzare, la soluzione sarà rinnovare l'hardware. Un'altra limitazione nella capacità
relativamente attuale, non è imposta dal bios, ma bensì dal controller disco ATA-5 o anteriori. Ricordiamo che lo standard ATA-5 è anche conosciuto come Ultra-ATA 66 o Ultra-DMA 66. Fino a questo tipo di controllers, si poteva dirigere i settori fino a una capacità massima di 128 GB. In caso di installare un disco rigido e, per esempio, 160 GB o più grande in una scheda madre con controller Ultra-DMA 66 o anteriore, questo verrà limitato a 128 GB.

La soluzione non la troveremo aggiornando il bios ma, cambiando il controller del disco, annullando quello incluso nella scheda madre, per uno PCI con la norma Ultra-ATA 100 o 133.
Apartire dalla specificaizone Ultra ATA 100, si destinarono 48 bit addizionali ai 28 esistenti per direzionare i settori (di 512 byte).

Quindi, la capacità massima si estende fino a 36.028 billioni di TB (terabyte o 1024 GB).


TESTINE
si riferisce alla quantità di testine di lettura/scrittura con la quale conta il disco rigido. Il numero di testine è uguale al numero di facce perchè c'è solo una testina per cada faccia di cada disco. Queste testine levitano a solo tre nanometri sopra la superficie dal disco, grazie ad un effetto "cuscinetto d'aria", prodotto per la grande velocità di giro dei piatti.


SETTORE
E' l'unità dove si dividono le piste. Cada settore ha una misura fissa di 512 byte. Qualche tempo fa, si utilizzava un numero fisso di settori per pista; attualmente la quantità di settori per pista varia, d'accordo con la prossimità delle piste; questo metodo è conosciuto come ZBR (Zero Bit Recording).


CILINDRO
Congiunto di piste allineate in cada una delle facce dei piatti che formano un disco rigido. E' uno dei tra parametri essenziali del sistema CHS, per trovare un determinato blocco di dati. Il numero di cilindri di un disco è lo stesso di quelle delle piste.


LBA
La tecnologia LBA (Logical Block Addressing), sostituì la vecchia tecnologia CHS Cilindro/Testina/Settore) e l'Extended CHS o Large Mode, rompendo i limiti di capacità che questi metodi imponevano nelle unità disco. Al giorno d'oggi, i blocchi LBA possono avere una grandezza di 512 o 1024 byte.


SMART E IL RENDIMENTO
Anche se SMART riduce un po il rendimento del disco rigido, che può disturbare certi utenti, è consigliabile lasciarlo attivato per sapere lo
stato del disco. L'impatto nel rendimento è minimo, e appena percepibile.


PIN PIEGATI
Se colleghiamo un cavo IDE al rovescio, probabilmente piegheremo i pin. In questo caso, possiamo prendere una pinza per i peli per rimetterli dolcemente nella sua posizione originale: se qualcuno di questi si spezza, possiamo seguire usando il connettore normalmente.


DIAGNOSTICA DEI DISCHI MEDIANTE LA TECNOLOGIA
SMART significa Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology. Se i valori del disco rigido variano drasticamente in un lapso di tempo, il disco può predire che, quando il valore massimo tollerabile di un parametro sarà superato, il disco cesserà di funzionare.

SMAT funziona solo se il BIOS e l'unità supportano questa tecnologia e se è abilitata.
Il POST ci notifica unicamente quando un parametro critico ha raggiunto un valore a rischio e mostra una legenda per effettuare una copia di salvataggio dei dati e l'unità si sostituita prima possibile.

Per saperne di più sopra lo stato dei parametri SMART, ci sono applicazioni dedicate come AIDA32, Everest o HDD Life, per menzionarne alcuni. I parametri che SMART tiene conto per realizzare l'autodiagnosi sono, per nominarne alcuni, la temperatura, la quantità di settori
danneggiati e quelli che devono essere riassegnati, tasso d'errore di lettura e scrittura, quantità di ore di funzionamento, errori di ricerca etc.

Controllando periodicamente questi valori, o controllarli prima di un guasto o sospetto che il disco stà avendo dei problemi, ci aiuterà a conoscere meglio l'integrità dell'unità e così mantenere i nostri dati in un luogo sicuro.



Problema molto comunque relazionato con il disco rigido, applicare l'ordine di questo diagramma per arrivare alla soluzione del guasto.




Quando il disco rigido non è rilevato dal BIOS, si consiglia di seguire questi semplici passi.




In questo caso, il disco rigido è rilevato, ma non in forma completa. Mediante questo procedimento, si arriva alla soluzione.

fonte: Baab

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