Spam, sinonimo di pubblicità martellante e indesiderata, cos’è e come difendersi.

spamOgni giorno intasano la nostra casella di posta elettronica. È lo spam, messaggi di posta elettronica indesiderati, solitamente pubblicitari. Vediamo dove nascono e come difendersi dallo spam.
 
Al pari di una piaga biblica, lo spam infastidisce tutti coloro che hanno la fortuna/sventura di avere un indirizzo di posta elettronica. Per spam si intende la pratica di inviare messaggi, solitamente commerciali, non richiesti dall’utente e per questo indesiderati. Internet è il mezzo di comunicazione più utilizzato per la diffusione di messaggi spam, specialmente tramite email, chat e forum.

Teoricamente, però, ogni mezzo di comunicazione può essere utilizzato per diffondere messaggi di questo tipo. Il significato di spam è mutuato da uno sketch del Monty Python’s Flying Circus ambientato in un pub: qui la cameriera proponeva ripetutamente pietanze a base di Spam, carne speziata in scatola. I Monty Python prendevano così in giro la pubblicità martellante e “spossante” portata avanti da Spam in quegli anni.
Da allora, spam è divenuto sinonimo di pubblicità martellante e indesiderata. Si ritiene che il primo messaggio spam sia stato inviato il 1 maggio 1978 dalla DEC (Digital Equipment Corporation) a tutti gli iscritti ad ARPAnet della costa ovest degli Stati Uniti per pubblicizzare un loro nuovo prodotto. Oggi vengono inviati 94 miliardi di messaggi spam, per un giro di affari che si aggira attorno ai 20 miliardi di dollari annui.
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La maggior parte dei provider di posta elettronica hanno, con il passare degli anni, lanciato dei loro servizi antispam, integrandoli direttamente nella casella di posta. In questo modo, la gran parte dei messaggi viene bloccata alla fonte, anche se può capitare che tra le maglie di questa rete elettronica resti impigliato un “pesce-messaggero” innocente. Per questo conviene sempre dare un’occhiata ai messaggi della casella di spam prima di eliminarli definitivamente.
 
Poi, per chi non si fida dei sistemi di difesa automatici, esistono sul mercato diversi programmi antispam, sia gratuiti che a pagamento, che ti permettono di alzare ulteriormente il muro di difesa. C’è, ad esempio, l’ottimo Spamihilator, compatibile e autoconfigurante con la gran parte dei client email. Al suo fianco si segnalano buoni programmi come SpamBayes e SpamBal.


Ma vi siete mai chiesti da dove arriva tutta la posta-spazzatura che quotidianamente vi intasa la casella email? Bene, se lo avete fatto sappiate che o arriva dall’altro capo del mondo, oppure dal computer del vostro vicino di casa. Più o meno, naturalmente. Secondo una recente inchiesta condotta dal gigante della sicurezza informatica Sophos, nel trimestre luglio-settembre 2012 il 16,1% dello spam è originato dall’India, mentre il 9,4% proviene dall’Italia.

Insomma, statisticamente parlando, un’email di spam ogni quattro proviene da uno di questi due Paesi. A chiudere il poco onorevole podio gli Stati Uniti d’America, da cui partono il 6,5% di tutte le email-spazzatura del mondo. La nazione asiatica, quindi, è il nuovo regno mondiale degli spammer, segno che le politiche anti-pirateria portate avanti dalle autorità ucraine stanno dando i loro frutti. Fino a luglio, infatti, questo poco onorevole ruolo spettava all’ex repubblica sovietica, ma dalla chiusura dello spam bot Grum in poi le cose hanno preso tutt’altra piega.

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